Ask HiltiAskImparaArticoli
Ask Hilti

Intervista all’Ing. Paolo Rigone: La progettazione antincendio delle facciate

Posted by Nicola Branchinipiù di 4 anni fa

Dalla Fire Safety Academy, i punti di attenzione per i sistemi di facciata

PROGETTAZIONE ANTINCENDIO,antifuoco,FIRE SAFETY ACADEMY 2019,FACCIATE

1.3K



La prima edizione della Fire Safety Academy si è svolta il 3 giugno 2019 alle Officine del Volo (ex Officine Caproni) di via Mecenate, a Milano. L’incontro ha visto la partecipazione dei più accreditati esperti di sicurezza antincendio, a livello nazionale e internazionale, che hanno trattato temi legati alla progettazione, alla gestione del cantiere, all'asseverazione finale, con attenzione sulla sicurezza antincendio, vista come un fattore vincente nell'edilizia moderna. Abbiamo raccolto alcune interviste ai relatori. Oggi vi proponiamo la seconda intervista fatta all'Ing. Paolo Rigone.

L'Ing. Paolo Rigone è Direttore Tecnico di UNICMI (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell'Involucro e dei serramenti) e professore associato presso il Politecnico di Milano. In questa breve intervista, approfondiamo con lui il tema della progettazione antincendio dei sistemi di facciata sottolineando la sua importanza e come assicurarsi che nei propri progetti e lavori si abbia un lavoro realizzato secondo le indicazioni progettuali.

La presentazione completa dell'Ing Rigone

Qual è il livello di attenzione che una corretta progettazione antincendio deve dedicare alla facciata di un edificio al giorno d'oggi?
Nel caso delle facciate degli edifici è fondamentale valutare opportunamente la loro interazione con l’incendio in quanto esse possono contribuire alla propagazione del fuoco e dei fumi all'interno degli edifici.
Storicamente, l’attenzione principale per la sicurezza antincendio delle facciate è stata rivolta alla corretta progettazione e realizzazione dell’intercapedine che si crea, nel caso delle facciate continue, tra la testa del solaio e il piano della facciata, onde evitare l’effetto camino che sospinge i fumi e le fiamme a salire lungo il lato interno della chiusura. Da qui, deriva la prescrizione (cfr. Circolare VVF n. 5043) di realizzare una fascia marcapiano di altezza almeno 1 metro (in altri paesi può arrivare fino a 1,20 metri) con caratteristiche minime di resistenza al fuoco di E60 esterno-interno, al fine di impedire la propagazione verticale dell’incendio per conduzione all'interno del pannello sottofinestra della facciata.
 
Quali sono i punti più deboli di una facciata continua che devono essere risolti per impedire la propagazione di un incendio?
L’utilizzo del curtain wall in alluminio e vetro suscitò, fin dalle prime applicazioni in edifici di altezza elevata, dubbi sulla sue caratteristiche di resistenza al fuoco. Le perplessità maggiori erano legate all’impiego di materiali, essenzialmente vetro, alluminio o acciaio, particolarmente sensibili in termini di stabilità all'azione dell’incendio. In realtà gli edifici di altezza considerevole, sono tra le strutture più sicure dal punto di vista della sicurezza in caso d’incendio, sia per misure di sicurezza attiva e passiva sia per le norme tecniche particolarmente restrittive che i vari paesi hanno adottato nel corso degli anni.
 
La corretta progettazione antincendio del giunto tra solaio e facciata risulta essere ancora più importante se si pensa che le facciate continue, a differenza delle classiche chiusure opache, generalmente presentano un giunto di qualche centimetro d’aria tra la testa del solaio e la linea interna della facciata, necessaria per il fissaggio del sistema di facciata e per compensare le tolleranze costruttive. Da qui, nasce la necessità di progettare il giunto facciata-solaio in modo da assicurare caratteristiche minime di resistenza al fuoco (ad esempio EI60), scongiurando la propagazione verticale dell’incendio per conduzione e convezione nell'intercapedine. 
 
Inoltre, le facciate continue presentano ampie superfici vetrate esterne che possono dare origine, a seguito della rottura dei vetri causata dalle alte temperature (basti pensare che la maggior parte dei vetri va incontro a rottura dopo circa 10-15 minuti dalla propagazione dell’incendio), alla propagazione verticale del fuoco esternamente al piano della facciata. Ciò provocherebbe la diffusione dell’incendio dal piano dove è situato il focolaio iniziale a quelli successivi, risalendo lungo l’esterno della facciata per poi rientrare all'interno dell’edificio a distanza di uno o più interpiani.
 
Altro punto critico delle facciate continue è la staffa di ancoraggio del sistema (generalmente realizzata in acciaio o in alluminio). Come è noto, i materiali metallici presentano un decadimento delle prestazioni meccaniche alle alte temperature che può essere pericoloso per la stabilità meccanica della facciata stessa. Per far fronte a questo rischio, sarà necessario perciò opportunamente proteggere la staffa di ancoraggio, ad esempio con schiume ignifughe e materiale isolante. 


 
Come è possibile per la direzione lavori assicurarsi che le indicazioni progettuali per la protezione al fuoco delle facciate siano messe in pratica in fase di cantiere?
La corretta realizzazione dell’opera, ancor più della corretta progettazione, concorre alla sicurezza antincendio dell’edificio: una compartimentazione ben progettata ma mal realizzata vanifica ogni sforzo condotto in fase progettuale. In questo senso, il Direttore dei Lavori deve controllare e accettare i materiali utilizzati nella facciata, verificando la loro rispondenza alle specifiche di progetto e richiedendo, ove necessario, l’adeguata documentazione tecnica di accompagnamento che attesti le prestazioni di resistenza e reazione al fuoco. Per la verifica della corretta posa in opera del materiale e della realizzazione dei giunti, è necessario una sua periodica presenza in cantiere.

Ringraziamo l'ingegnere Paolo Rigone per l'intervista e per il suo contributo alla Fire Safety Academy.

Se vuoi approfondire ulteriormente i temi della Fire Safety Academy, trovi l'intervista ad un altro relatore dell'evento, ingegner Davide Luraschi, a questo link.
Puoi vedere tutte le presentazioni complete utilizzate dai relatori della Fire Safety Academy.

No comments yet

Be the first to comment on this article!