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FACCIATE VENTILATE E LA NUOVA NORMA UNI 11018-1:2023

Veröffentlicht von Nicola Vialecirca 2 mesi fa

Prestazioni e requisiti per le facciate ventilate

NORMATIVA,antincendio,PROGETTAZIONE SISMICA,Facciata ventilata,uni 11018

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Una facciata ventilata è un sistema di rivestimento che migliora molti aspetti di un edificio, come la protezione da agenti esterni, la manutenzione esterna, la protezione antincendio e l’isolamento acustico. Inoltre, una facciata ventilata può essere un’ottima soluzione per fornire un nuovo aspetto architettonico alla struttura, puntando sia ad una valorizzazione estetica sia al miglioramento delle prestazioni energetiche.
Il gruppo di lavoro UNI denominato CT033/GL24 si è occupato della revisione della norma che regola appunto la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione delle facciate ventilate. Proprio a valle di questo lavoro, l’Ente Italiano di Normazione, UNI, ha pubblicato la nuova UNI 11018-1:2023 “Facciate ventilate - Parte 1: Caratteristiche prestazionali e terminologia” [1] che sostituisce la norma precedente, ormai in vigore da 20 anni.
Come stabilito nello scopo della norma stessa, le indicazioni della UNI 11018-1:2023 [1] sono di riferimento per la stesura del progetto delle facciate ventilate. Infatti, la nuova norma dedica un ampio spazio alle caratteristiche prestazionali che il progettista deve garantire per mezzo di calcoli, prove in laboratorio, prove in situ, o altri. Le caratteristiche prestazionali annoverate dalla UNI 11018-1:2023 [1] sono molteplici e comprendono la sostenibilità, il risparmio energetico, la protezione contro il rumore, la sicurezza in caso di incendio e la sicurezza e accessibilità nell’uso. Nel presente articolo esamineremo alcune di queste caratteristiche prestazionali.

1) Sicurezza all’incendio
Per quanto riguarda la sicurezza in caso di incendio, la UNI 11018-1:2023 [1] indica come utile riferimento il Decreto Ministeriale del 3 Agosto 2015 [2] e il Decreto Ministeriale del 30 Marzo 2022 [3] contenente la Regola Tecnica Verticale 13. La norma [1] identifica le facciate ventilate come facciate non ispezionabili con pelle esterna chiusa e vengono raccomandati dei livelli minimi di prestazione di reazione al fuoco per i componenti della facciata in funzione della specificità dell’edificio, del livello di rischio, del tipo di rivestimento, etc.

2) Sicurezza e accessibilità nell’Uso
La nuova UNI 11018-1:2023 [1] dedica poi un’ampia sezione al requisito nominato Sicurezza e Accessibilità nell’Uso. Questa è riservata alle caratteristiche prestazionali da garantire rispetto ad azioni, stabilità, deformazioni. All’interno del testo [1] si rimarca l’importanza di adottare metodi e criteri previsti dalle disposizioni legislative vigenti per quanto applicabili al caso specifico facendo riferimento anche alle Norme Tecniche per le Costruzioni [4] e alla Circolare esplicativa [5].
Le azioni che devono essere prese in considerazione per le verifiche di sicurezza di una facciata ventilata vengono suddivise in due categorie:

  • Carichi da considerare in ogni caso. Questi sono riassumibili in: pesi propri, azione sismica, carichi permanenti e/o variabili, azione del vento;
  • Carichi da considerare quando ci sono specifiche situazioni progettuali. In particolare, si fa riferimento ad: azione da neve (inclinazione tra 0 e 60°), azioni eccezionali come l’urto, ed eventuali deformazioni relative degli strati di supporto retrostanti.

La norma pone dunque molta attenzione alla verifica della conformità dei criteri di resistenza e sicurezza che devono essere condotte con appropriate combinazioni di carico seguendo ciò previsto dalle disposizioni legislative [4,5].

3) Un’attenzione particolare all’azione sismica
Per quanto riguarda l’azione sismica, la UNI 11018-1:2023 [1] prevede la valutazione degli effetti dell’azione sismica considerando la nota formulazione:

dove Fa è la forza sismica orizzontale distribuita o agente nel centro di massa dell’elemento non strutturale, Sa è la accelerazione massima, adimensionalizzata rispetto la accelerazione di gravità, che l’elemento strutturale subisce, Wa è il peso dell’elemento in esame e qa è il fattore di comportamento dell’elemento. La norma specifica che, nel caso di assenza di specifiche determinazioni di Sa e qa, si debba far riferimento a specifiche disposizione legislative/normative e/o a documenti di comprovata validità.
Per quanto riguarda le azioni sismiche, un altro effetto da prendere in considerazione sono i carichi dovuti alle deformazioni relative agli strati di supporto. Pertanto, risulta determinante esaminare la deformata dell’edificio durante un sisma perché questa imprime delle deformazioni che possono tradursi in azioni notevoli sulla struttura della facciata ventilata.
In aggiunta a quanto detto fin ora, l’Appendice B (normativa) della UNI [1] introduce ulteriori criteri per una corretta progettazione e posa in opera in relazione alle azioni sismiche. In questa si pone l’attenzione per trovare soluzioni adeguate ad evitare l’impacchettamento e/o il martellamento degli elementi costituenti il rivestimento durante un evento sismico. In particolare, con impacchettamento si intende lo spostamento e il raggruppamento di pannelli causato dall’azione orizzontale nel piano della facciata ventilata e può essere prevenuto vincolando adeguatamente i pannelli per questo tipo di azioni. Il martellamento può essere causato sempre dall’azione orizzontale nel piano della facciata ma tra due parti non continue della facciata stessa. Infatti, tra due porzioni indipendenti esiste un gap che potrebbe chiudersi durante l’azione sismica generando impatti tra i pannelli che potrebbero danneggiarsi e cadere. Risulta quindi evidente la necessità di evitare il martellamento.

4) I fissaggi di primo livello
La UNI [1] definisce i fissaggi di primo livello come i collegamenti utilizzati per assicurare la sottostruttura allo strato portante e possono essere, ad esempio, viti, ancoranti, chiodi, bulloni).
Per questi elementi viene richiesto un opportuno dimensionamento considerando anche il tipo di materiale portante (es. calcestruzzo, muratura), lo stato dello stesso (es. materiale fessurato o non fessurato) e le condizioni di esposizione ambientale.
Per il fissaggio di primo livello si prevede anche la redazione di una relazione di calcolo che indichi quale normativa di riferimento si è adottata per il dimensionamento. In particolare, viene indicata la EN1992-4 [6] come norma di riferimento per il dimensionamento e verifica di ancoranti installati in calcestruzzo. Oltre a questo standard, nella bibliografia della norma stessa, vengono citati altri standard di riferimento per la progettazione e la verifica degli ancoranti e i documenti che servono per la loro qualifica. Nella bibliografia troviamo, ad esempio, il TR054 [7] che fornisce un metodo di progettazione e verifica per ancoranti da utilizzare su muratura e la EAD 330076 [8] che definisce le modalità di qualifica per gli ancoranti per l’utilizzo in questo materiale base.

HILTI Value Proposition 

Il nuovo metodo di progettazione antisismica delle facciate ventilante proposte da Hilti risulta essere conforme alla nuova UNI 11018-1:2023.
Nel metodo Hilti vengono:

  • considerati gli effetti delle accelerazioni sismiche sulla massa della facciata ventilata
  • computati gli effetti dovuti alle deformazioni impresse alla sottostruttura della facciata a causa della deformazione della struttura
  • evitati spostamenti dei pannelli per scongiurare l’impacchettamento
  • verificati gli spostamenti della facciata a causa dell’azione sismica per evitare il martellamento.

Hilti offre anche prodotti che possono supportare il progettista per la sicurezza antincendio della facciata ventilata. Inoltre, il portfolio di ancoranti permette di ottenere una soluzione antisismica qualificata su più materiali base.
Per saperne di più leggi l’editoriale dedicato al mondo delle facciate a questo link o contatta i nostri esperti a tecnici@hilti.com

Bibliografia
[1] UNI 11018-1:2023. Facciate ventilate - Parte 1: Caratteristiche prestazionali e terminologia. Dicembre 2023.
[2] Ministero dell’interno, “Approvazione di norme tecniche di prevenzioni incedi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”. Agosto 2015.
[3] Ministero dell’interno, “Approvazione di norme tecniche di prevenzioni incedi per le chiusure d’ambito degli edifici civili, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”. Maro 2022. (conosciuta come Regola Tecnica Verticale 13).
[4] Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, “Decreto Ministeriale 17 Gennaio 2018 C.S.LL.PP. Aggiornamento delle «Norme tecniche per le costruzioni»”. Gennaio 2018.
[5] Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, “Circolare 21 Gennaio 2019, n. 7 C.S.LL.PP. Istruzioni per l’applicazione dell’«Aggiornamento delle ‘Norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 17 Gennaio 2018”. Gennaio 2019..
[6] EN 1992-4:2018, Progettazione degli attacchi per utilizzi nel calcestruzzo Novembre 2018.
[7] TR054 Desing methods for anchorages with metal injection anchors and screw anchors for use in masonry.
[8] EAD330232 Metal injection anchors for use in masonry.

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